VIAREGGIO. Pubblichiamo una lettera arrivata da Simone Simonini, carnevalaro doc, sulla fine di questa tormentata edizione della manifestazione.

“Finalmente è finito!” Qualcuno griderà!
“Giustamente è finito!” Diranno quelli che credono che anche le cose belle debbano avere una fine.
“Purtroppo è finito!” Dirà qualche appassionato.
Siamo arrivati in fondo al Carnevale 2012, un Carnevale difficile per la crisi economica cheattanaglia tutti e per alcune scelte sbagliate o strane che sono state fatte.
Un Carnevale che, però, è stato criticato su tutto fin dalla sua nascita, 6° corso, Carnevale estivo, compensi o tagli ai carristi, concorso del manifesto, contributo pubblico, feste rionali (qui anch’io attaccai i rioni) addirittura il Festival di Burlamacco ed i Carnevalari, Festival della canzonetta,
poca affluenza, 7° corso, Andrea Mazzi, presidente (andando volgarmente sul personale), direttivo e chi ne ricorda ne aggiunga, troppo!
Tutto questo senza mai proporre niente di costruttivo.

Attacchi che sempre di più sapevano di prese di posizione già stabilite, già studiate, spesso fatte da strani personaggi già in campagna elettorale, nuovi politicanti già vecchi di mentalità, gruppi nati apposta per dar contro, che sicuramente tra pochi mesi troveremo in qualche lista, di destra o di
sinistra tanto tutti sono all’opposizione del sindaco Lunardini.
Critiche, anzi non le chiamerei così in quanto non obiettive, attacchi aspri, cattivi, smisurati, su qualsiasi cosa, argomento, parola, idea.
Non mi vergogno a passare x “Santiniano/Amico del Santini”, come qualcuno dirà o penserà ( l’hanno già fatto), se gli altri sono questi.
Sono d’accordo, il Carnevale non deve essere organizzato, amministrato, in questo modo, la manifestazione Carnevale deve essere sfruttata per quello che è LA PIU’ IMPORTANTE MANIFESTAZIONE DI VIAREGGIO.

E per far questo ci vuole che tutte le componenti, specialmente quelle che ne traggono un ritorno economico o d’immagine contribuiscano alla sua realizzazione, alla sua economia.
Le attività in primis, specialmente quelle alimentari, e non solo quelle della passeggiata, invece di criticare, boicottare, dovrebbero essere in prima linea nel volere fortemente che la manifestazione sia fatta nel migliore dei modi.
Sarebbe stato bello vedere gli incassi fatti durante le prime 3 domeniche di Carnevale se non ci fosse stato.
La nautica, altra colonna portante dell’economia Viareggina, potrebbe, dovrebbe, essere inclusa nel “pacchetto Carnevale” con un expo magari proprio in piazza Mazzini lungo un mese. Stesso discorso per la florovivaistica e per la Coldiretti con i “Chilometri 0”.
I balneari e gli albergatori per promuovere la stagione estiva e pubblicizzare i propri stabilimenti.
Ma potrebbe essere inserita qualsiasi tipo di attività, perchè no, anche sociale.
Tutte le attività che vendono coriandoli, stelle filanti, vestiti, maschere, oggettistica varia
dovrebbero portar il loro contributo sia che siano piccole o grandi.
E con questo non intendo solo le attività all’interno del circuito ma anche quelle all’esterno come il
negozio di giocattoli in periferia sud, la pizzeria con il pulman che si è fermato a pranzo, il ristorante bar all’uscita dell’autostrada, chi organizza feste prima/dopo/durante Carnevale e rioni.
Le associazioni di settore dovrebbero spiegare, coinvolgere, invogliare le attività a far questo.
I giornali che dovrebbero, almeno nel periodo del Carnevale, esaltare le costruzioni, la festa, l’atmosfera, parlare dei fatti recenti, invece di passare notizie che muovono negativamente l’opinione pubblica, facendo passare come nuove notizie vecchie di anni, sempre da dimostrare.
Senza dimenticare la classe politica, ancora legata alla guerra tra partiti, ferma a modi di far politica giurassici che hanno ridotto il Carnevale e tutta la città a quello che tutti vediamo. Perchè il bene della manifestazione, della città, non ha colore politico, non ha sponda, e le idee e le proposte da chiunque vengano, andrebbero ascoltate, valutate, e se buone, messe in atto con l’aiuto di tutti.
Invece non si propone per paura che un idea venga “rubata” dagli altri, non si propone e non si aiuta perchè gli altri, nel loro mandato, devono fallire per poter poi tornare in auge alle elezioni successive.
Così facendo però siamo fermi a secoli fa, stiamo lasciando decadere una struttura che negli anni non viene “ristrutturata”, ammodernata, migliorata.
Viareggio ed il Carnevale vanno curati, siamo tutti d’accordo, continuare a dire che è malata senza mai proporre una cura, continuando questo polemizzare improduttivo non l’aiuterà di certo a guarire.

Ci avviamo verso un momento in cui dovranno essere prese decisioni, forse anche impopolari, per ridisegnare il futuro.
Chi ha da proporre lo faccia perchè le persone passano, le giunte e le fondazioni cambiano, i carristi cambiano ma il Carnevale c’era prima di noi e, finchè ci sarà una sola persona in grado di raccontare quest’anima popolare, il Carnevale di Viareggio esisterà.

Mi scuso con gli Amici che si sentiranno tirati in ballo da questo mio lungo turpiloquio ma che sono certo ne comprenderanno il senso, mi auguro, altresì, che il messaggio arrivi laddove deve arrivare,
se così non sarà non me ne farò comunque una ragione.”

Simonini Simone, un cittadino.

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